
Istituto Istruzione Secondaria Superiore S.A. De Castro - O R I S T A N O
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Circ. n. 110 Oristano 20 marzo 2020
A tutto il personale docente
Agli studenti
Alle famiglie
OGGETTO: Didattica a distanza: il passo del maratoneta.
Cari docenti, carissime studentesse e carissimi studenti, gentili genitori,
pur non essendoci ancora una decisione formale, è chiaro che il periodo di sospensione delle lezioni si allungherà e non è escluso che riguardi tutta la durata dell’anno scolastico.
Pertanto è necessario porre la nostra azione in una prospettiva a lungo termine, che richiede una migliore pianificazione delle nostre attività non essendo più sufficiente lo scatto generoso che abbiamo prodotto in questa prima fase di attivazione della didattica a distanza.
Il Ministero dell’Istruzione con la nota n. 388 del 17 marzo ha fornito ulteriori indicazioni operative che cercherò di sintetizzare e interpretare anche alla luce della nostra specifica situazione e delle criticità rilevate in queste settimane trascorse.
a. La didattica a distanza non è la didattica in presenza trasposta su un versante virtuale. Sono differenti le metodologie, i contenuti e le forme di relazione che si instaurano; l’idea di rapportarsi con i propri studenti per 18 ore alla settimana è inattuabile e ancora di più lo è l’idea che lo si possa fare nell’osservanza del proprio orario di servizio.
Peraltro ciò non è richiesto da nessuna norma e pensare di poter replicare sul web la modalità rigida dell’organizzazione fisica della settimana scolastica è impossibile e comunque perniciosa per l’organizzazione della giornata delle famiglie e per il coordinamento delle attività dei diversi docenti di ciascun consiglio di classe.
Non facciamoci cogliere dall’entusiasmo dei neofiti né dall’ansia di prestazione. La didattica a distanza è utile, ha una funzione integrativa, ma non può in alcun modo considerarsi integralmente sostitutiva di quella in presenza, che ha valenze non raggiungibili da una didattica mediata dai dispositivi informatici.
In primo luogo suggerisco caldamente di liberare il sabato proprio, degli alunni e delle famiglie da impegni scolastici: tutti ne troverete giovamento.
b. Nella logica di quanto già detto, invito i docenti a moderare il peso delle consegne rivolte ai propri studenti.
Non siamo in un anno scolastico normale.
Ho più volte sottolineato in periodi ordinari che la logica del programma da completare non è prevista da nessuna normativa, tantomeno possiamo farci cogliere, in questa grave situazione, da ansie ingiustificate di rincorsa all’esaurimento dei contenuti delle discipline.
Ciò sta creando condizioni di stress negli studenti e nelle famiglie, rischiando di allontanare gli alunni più deboli dall’impegno scolastico.
E’ un rischio da evitare.
Esorto quindi alla moderazione e al buon senso e a prendere consapevolezza che è necessario contemperare le richieste di lavoro da parte dei singoli docenti all’interno della globalità di quelle di tutto il consiglio di classe.
In questo senso, il ruolo regolatore dei coordinatori di classe è fondamentale.
Non va ignorato il fatto che la situazione che stiamo vivendo ha portato ad una riconfigurazione dell’organizzazione familiare; non di rado sull’unico computer a disposizione della famiglia si svolgono le attività scolastiche di uno o più figli e quelle lavorative del genitore; di ciò si deve tenere conto, e ancora di più delle situazioni familiari in cui manca del tutto la presenza di dispositivi informatici o di connessione al web.
La scuola si è attivata per fornire in comodato d’uso un consistente numero di devices e sta procedendo all’acquisto di nuovi portatili da assegnare in comodato d’uso; questo nella logica che nessuno può rimanere escluso dalla comunità scolastica per problemi di carattere economico.
c. Da ciò che mi viene riportato dai docenti, i sistemi più utilizzati per la didattica a distanza sono whatsapp, skype e il registro elettronico con particolare riguardo alla bacheca.
Vengono utilizzate anche altre piattaforme, tra cui Edmodo e la suite educativa di Google; altre piattaforme sono state messe a disposizione gratuitamente dal ministero e da operatori privati.
Nella piena libertà di ciascuno suggerisco di non effettuare eccessive esplorazioni e, una volta collaudata positivamente una modalità, continuare a utilizzarla, senza però dimenticare che la disponibilità di traffico online da parte delle famiglie può non essere illimitata.
d. Per quanto riguarda gli alunni con disabilità, soprattutto se grave, raccomando il continuo rapporto con le famiglie in modo da elaborare congiuntamente proposte di lavoro, sempre parametrate al PEI, da poter svolgere a distanza; in queste condizioni il ruolo di mediazione del docente di sostegno è insostituibile; allo stesso modo per quanto riguarda studenti con DSA o bisogni educativi speciali, si raccomanda l’aderenza delle proposte didattiche al PDP.
e. La citata nota ministeriale si esprime anche in merito alla problematica della valutazione di cui rimarca il diritto per gli alunni in maniera tempestiva e trasparente. Sono consapevole del fatto che si tratti di una questione dibattuta e controversa.
Mi limito ad alcune considerazioni di carattere orientativo.
Il prolungamento della modalità della didattica a distanza impone che le attività siano periodicamente valutate, anche ad evitare un successivo ingestibile ingorgo di verifiche; ciò peraltro nell’incertezza che le lezioni in presenza possano effettivamente riprendere.
D’altra parte, ribadendo il discorso che la didattica a distanza non è la meccanica dislocazione sul web della didattica in presenza, non si può pensare che eventuali prove di valutazione abbiano la stessa formalizzazione di quelle che si svolgono ordinariamente in classe.
Per cui i docenti devono avere cura di ricorrere anche a forme di valutazione non formale, avvalendosi della propria conoscenza degli studenti, della propria professionalità, della sensibilità tipica dell’educatore e del buon senso che non ci deve mai mancare e che, in questa condizione di eccezionalità, è essenziale.
Ciò non significa che sia proibita la possibilità di procedere a verifiche con carattere più formale, di cui ciascun docente valuterà l’opportunità e stabilirà le modalità; esse però non possono essere penalizzanti per gli studenti.
I quali studenti debbono essere informati degli esiti, con particolare riguardo agli errori in cui sono incorsi, e senza che necessariamente, in questo momento, l’esito della verifica debba essere espressa con un voto numerico.
f. La nota ministeriale suggerisce altresì la rimodulazione della progettazione didattica: ciò appare tanto più opportuno per modellare quantità e tipologia degli interventi anche alla luce delle problematiche sollevate in questa nota.
Allego una agile scheda, certamente non finalizzata ad appesantire il lavoro che i docenti stanno facendo senza che questo derivi da norme di legge o obblighi contrattuali.
Chiedo cortesemente che in essa venga sinteticamente espressa la pianificazione del lavoro da ora al 3 aprile, indicando contenuti, modalità di lavoro ed eventualmente modalità di verifica previste.
Vi chiedo di volerla inviare compilata ai coordinatori di classe entro la prossima settimana.
Gli stessi coordinatori in seguito provvederanno a farmela pervenire
Mi scuso per la lunghezza della nota ma il protrarsi della situazione di emergenza richiede la necessità di regolare le modalità di svolgimento del nostro lavoro per evitare l’insorgere di condizioni di difficile gestione anche a posteriori.
La nostra scuola ha reagito in maniera efficace, coesa e compatta dimostrando non solo attenzione e cura per i propri studenti ma anche una professionalità di alto livello largamente diffusa.
E’ il momento però di passare dallo sforzo intenso del centometrista al passo regolare del maratoneta, perché il traguardo è ancora distante.
Un caro abbraccio a tutti e, senza retorica, esprimo l’orgoglio di essere alla guida di questa comunità estesa, differenziata e valente.
Il preside
Pino Tilocca